BioSphere 2 – il sogno del viaggio spaziale!

BioSphere 2 – il sogno del viaggio spaziale

“L’uomo è in grado di vivere in un ambiente artificiale?”

Questa era la domanda a cui il progetto BioSphere 2 voleva dare risposta!

Negli anni Novanta nacque la Space Biosphere Ventures una società che investì parecchi milioni di dollari per realizzare una struttura speciale nel deserto dell’Arizona che fosse un sistema chiuso.

Il progetto aveva lo scopo di capire se nel caso di un viaggio spaziale e relativa colonizzazione di altri pianeti, l’uomo potesse sopravvivere.

Per cui su creata Biosphere 2, questa sorta di simulazione di astronave su terra ricreava, copriva un’area di 3 acri circa, l’equivalente di un campo da calcio; era pressurizzata per avere un sistema chiuso ed al suo interno si costruirono ben 5 ecosistemi:

  • • Una Foresta di Mangrovie
  • • Una Foresta Tropicale
  • • Una Savana
  • • Un Deserto
  • • Un Oceano con tanto di barriera corallina

Chiaramente anche un’area per l’agricoltura intensiva e gli elementi abitativi per l’equipaggio.

Al termine della realizzazione di BioSphere2 vennero svolte 2 missioni, il team era composto da 8 “econauti” 4 uomini e 4 donne.

La prima missione, dal 1991 al 1993, si concluse con un intervento dello staff esterno della SBV, erano stati riscontrati problemi per carenza di ossigeno per cui venne pompato all’interno per non perdere tutte le piante coltivate.
La seconda missione del 1994 si concluse dopo appena 32 giorni a causa di forti dissidi tra gli econauti che, oltre a litigare furiosamente tra loro, li portarono addirittura a sabotare la missione aprendo le porte pressurizzate di BS2.

I resoconti delle missioni non sono per niente positivi, raccontano nel caso del primo esperimento, di notevole perdita di peso dell’equipaggio a causa di carenza di cibo, inoltre forse a causa dell’ossigeno insufficiente e della produzione di gas nocivi e batteri negli ecosistemi si riscontrarono sintomi di estrema debolezza, apnea, forti sbalzi di umore e perdita del sonno.

Secondo gli articoli che si trovano in rete ed i servizi dei videogiornali il progetto BS2 non ha potuto rispondere alla domanda iniziale.

Secondo me invece le risposte sono molto chiare, il problema forse è che non è facile accettarle.
“In un sistema chiuso quanto tempo le persone possono resistere?” non molto, prima di saltarsi addosso.
“Avrebbero cibo sufficiente?” no a meno di non avere molto più spazio procapite a disposizione.
“Avrebbero acqua da utilizzare e riciclare?” il minimo sufficiente
“Avrebbero atmosfera respirabile e rinnovabile” l’esperimento ha dimostrato di no.

Chiaramente BS2 aveva una tecnologia di 20 anni fa, per cui l’esperimento andrebbe ripetuto con nuovi sistemi energetici, di riciclaggio e sicuramente di gestione agricola, però sta di fatto che se BS2 fosse stata un’astronave nella prima l’equipaggio sarebbe morto asfissiato e nella seconda la nave sarebbe rimasta alla deriva senza equipaggio perché si erano uccisi tra loro!

“L’uomo è in grado di vivere in un ambiente artificiale?” ad oggi sembrerebbe di no, per cui teniamoci stretta Biosphere 1 … la Terra!

RobiFocus

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Fonti

Servizio Euronews: http://it.euronews.net/2011/05/03/biosfera-2-compie-20-anni-un-progetto-ancora-discusso/

Sito di Biosphere2: http://www.b2science.org/

14 pensieri su “BioSphere 2 – il sogno del viaggio spaziale!

  1. alcune volte mi ritrovo a leggere di situazioni forzate create dall’uomo al solo scopo di dar edelle risposte a domande quasi impossibili.
    Ho immaginato per un attimo la seconda situazione,quella in cui l’equipe sperimentale a momenti s’azzanna tra di loro..mi ha fatto pensare tantissimo al film “The Experiment”,non so se l’hai visto…
    Cavie da laboratorio coi nervi saltati..Non dovrebbe essere molto facile partecipare a progetti di questo tipo cmq..

    • Difatti “The Experiment” si rifà ad un vero esperimento unversitario attuato se non ricordo male in germania dove i ragazzi che risposero come volontari furono divisi in “guardiani” e “prigionieri” e le dinamiche di vita portarono ad atti di violenza e soprusi da parte del gruppo dei guardiani verso quello dei prigionieri.
      Da quell’esperimento presero spunto anche autori televisivi e crearo il format del Grande Fratello, il primo se la memoria non mi inganna fu della Endemol Olandese.

      Non è per nulla facile stare chiusi in uno spazio ristretto con persone con le quali non si è scelto di stare… figurati con quelle che non conosci 🙂

        • però pensa se arrivassimo ad un punto in cui il nostro habitat crollasse sotto l’inquinamento o peggio le radiazioni, allora saremmo costretti a trovare una situazione alternativa, per cui studiarne una e prepararsi a tale eventualità ci sarebbe utile

          cavolo com’è serie sta discussione 😀

  2. Ehm Ragazzi, ma Noi ci viviamo già in un ambiente artificiale!

    In realtà i grandi pensatori dietro le quinte del progetto stavano semplicemente provando, con questo Tamagochi gigante, a fare quello che poi è sarebbe stato il GF! é OVVIO! 🙂
    Solo che anche se inizialmente volevano fare come in the Truman Show, hanno (quasi) subito capito che ciò gli sarebbe costato un botto, e l’esperimento si è ridimensionato. Altro che ossigeno e risse!

    Le cose sono in realtà cambiate quando un noto appaltatore privo di scupoli ha prontamente preso in mano la situazione, trasformando la serra del reality in una caffetteria: dopodichè con l’astuta scusa mediatica di creare delle location più ideonee per il programma ha piazzato alle major televisive una serie di appartementi confiscati di cui non sapeva più come liberarsi.

    FYI, Attualmente mi risulta che questo elemento si occupi della vendita di enormi spazi multifunzionali (vedi parcheggi) e non meglio note società operanti nell’ambito finanziario ed economico…

    Ah, Beata ingenuità…
    😀

    Ciao!

  3. Io vivo da quasi mezzo secolo accanto a Porto Marghera, ho due figli scassamaroni, una vagonata di colleghe stronze una pianta di basilico e una di menta per il mojto, ho vinto qualche cosa?

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